Cos’è il Graffito?

Il graffito (dal latino graffiare) è una tecnica decorativa che consiste nell’incidere motivi o immagini su una superficie ancora fresca, solitamente intonacata o argillosa, in modo da far emergere uno strato di colore o materiale sottostante in contrasto con quello superiore.

Questa tecnica è stata utilizzata sin dall’antichità, ma in Italia ha conosciuto una particolare fortuna tra il Medioevo e il Rinascimento, trovando applicazione sia in ambito architettonico sia in ceramica artistica.

Graffito Architettonico

Nel Rinascimento italiano, soprattutto tra il XV e il XVI secolo, il graffito architettonico divenne una forma d’arte molto diffusa nelle decorazioni murarie delle facciate. Città come Firenze, Arezzo, Pisa, Venezia e Mantova conservano splendidi esempi di palazzi decorati con motivi geometrici, figurativi e allegorici ottenuti tramite la tecnica del graffito.

Un caso emblematico è il Palazzo dei Diamanti a Ferrara, che mostra raffinati contrasti tra strati di intonaco chiaro e scuro. Anche il Palazzo Massimo alle Colonne a Roma e numerosi edifici del centro storico di Firenze presentano straordinari graffiti murari.

Graffito su Ceramica

Il graffito si sviluppò anche nelle arti applicate, in particolare nella ceramica graffita. A partire dal XIII secolo, in aree come Faenza, Deruta, Orvieto, Montelupo Fiorentino e Caltagirone, gli artigiani ceramisti realizzavano piatti, brocche e stoviglie con decorazioni incise sull’ingobbio (uno strato di argilla bianca o colorata applicato sul pezzo crudo).

Dopo l’incisione, le opere venivano invetriate e cotte, dando vita a oggetti dall’aspetto rustico ma elegante, spesso decorati con motivi zoomorfi, vegetali, religiosi o araldici.

Come si Realizza un Graffito ceramico?

La tecnica del graffito prevede alcuni passaggi fondamentali:

  1. Preparazione del supporto: si stende uno strato di argilla.

  2. Applicazione dello strato superiore: si copre con un secondo strato, generalmente di colore diverso più scuro o più chiaro generalmente engobbio o smalto.

  3. Incisione: con strumenti appuntiti si rimuove selettivamente il secondo strato, rivelando il colore sottostante e creando il disegno.

  4. Finitura: si procede con la cristallina nel caso si sia utilizzato l’engobbio, e la cottura in forno.

Questa tecnica richiede grande maestria e velocità, poiché la superficie da incidere deve essere ancora fresca e malleabile.


Il Graffito Oggi: Tradizione e Riscoperta

Negli ultimi decenni, il graffito ha conosciuto una riscoperta sia da parte di artisti contemporanei che di artigiani ceramisti. In molte città italiane si tengono laboratori didattici, corsi di decorazione ceramica, mostre ed eventi che mirano a recuperare e valorizzare questa tecnica antica.

Scuole d’arte, botteghe artigiane e restauratori continuano a tramandare la tradizione, mantenendo viva una delle forme espressive più originali del nostro patrimonio artistico.

Il graffito in Italia è molto più di una tecnica decorativa, è un ponte tra arte, artigianato e storia, capace di raccontare le vicende delle città e dei popoli attraverso le superfici incise.

Che si tratti di una facciata rinascimentale o di un piatto medievale, ogni graffito conserva tracce del tempo e della creatività umana.

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